Materiali superconduttori ad alta temperatura. Una pastiglia di un nuovo materiale levita su un magnete per effetto Meissner Processo di saldatura di aste di perforazione petrolifera con laser ad anidride carbonica Misure di conducibilità e diffusività termica nei materiali mediante sonde di Maxwell Interferometria olografica applicata alla diagnosi di imperfezioni nei beni artistici Forno per prove di corrosione su materiali per componenti di impianti che operano ad alta temperatura in condizioni aggressive Telerilevamento di inquinanti atmosferici mediante sistema mobile LIDAR-DIAL
 

Il Prof.Cerrai, ex Direttore e Vice Presidente del CISE, ne rappresenta la memoria storica più accreditata. Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo lo scorso 10 maggio presso il Giardino del Greem e di rivolgergli alcune domande.

“Quando una fiammella resta accesa può generare anche un fuoco più grande”.
Con questa frase il Prof. Cerrai ha voluto sottolineare che l’iniziativa “gentedicise” non è solo un modo per ricordare la storia di un centro che “…fino al 1952 è stato l’unico Centro di Ricerca italiano…”.

Con questa iniziativa si è conservato lo spirito del CISE, una spina dorsale importante capace di attivare “…meccanismi virtuosi che possono portare ancora a un’attività di ricerca che non sia ritenuta per qualcuno un peso, un lusso, un sovrappiù……… oggi abbiamo visto a livello mondiale che chi non fa ricerca non sopravvive, chi non fa ricerca vive di espedienti….”.

Nel corso di un’ora di piacevole conversazione il Prof.Cerrai ha ripercorso 50 anni di storia del CISE,  “…..il CISE era nato come un miracolo a Milano…….  col cinquantenario e la relativa cerimonia fu suonata la sua campana a morto….”, e della ricerca “…l’attività di ricerca c’è se c’è il laboratorio e chi si sporca le mani……….allora ci fu una generazione spontanea di progetti e programmi, oggi prima si fa la burocrazia, poi si fanno gli edifici, poi ci si mettono le persone e poi non si sa che programmi facciano…….la ricerca è un investimento e va alimentata…….la ricerca deve produrre quello che domani sarà venduto…”

Ha poi rivolto un’esortazione “ ad amici e colleghi che hanno vissuto un’era entusiasmante come quella del CISE……”   “…chi ha un’esperienza come questa deve, ed è bene che lo sia, rendersi disponibile per aiutare questi tentativi che si vedono in Italia……esistevano i centri e sono stati distrutti. Allora raccogliamo i cocci, cerchiamo di dare un contributo razionale ed onesto a chi pensa di poter programmare un ritorno del Paese alla ricerca applicata, per l’innovazione ed il progresso………a fronte di una spina dorsale come questa bisogna costruire una modalità operativa che sia aggiornata ai tempi d’oggi e trovare un terreno solido su cui lavorare, coltivare, zappare e costruire……….se attorno a questi ancora volenterosi professionisti della ricerca si può coagulare qualcosa, è un fatto positivo……..occorre stare alla realtà e vedere i bisogni primari del Paese”Si è infine spinto a parlare della sostenibilità, della mobilità urbana e dei rapporti con le istituzioni attraverso la possibile realizzazione di un soggetto giuridico, che noi auspichiamo possa essere una “Fondazione CISE”, finalizzata a divenire l’anello di congiunzione tra le necessità della società civile ed il modo per risolverle attraverso il dialogo continuo con le istituzioni, le aziende, i centri di ricerca.

“…la competenza e l’esperienza che la gente del CISE ha, è una premessa non solo per capire la sostenibilità ma per formulare progetti in questo ambito e rendersi disponibile nel momento che venga a crearsi un insieme che possa lavorare in questo campo………le persone unite in un soggetto che abbia una sua missione sono una forza e una capacità di realizzazione……….occorre individuare nell’ambito della sostenibilità un obiettivo concreto e visibile, portare persone che vogliono collaborare e prospettare un soggetto giuridico …….che potrebbe essere una fondazione. La fondazione può essere un dato di partenza,………. può essere la matrice di altre attività,……. può dare una guida a questo grosso processo…..ma soprattutto dovrebbe collaborare con le autorità”.

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